La chiesa parrocchiale, sotto il titolo di Sant’Antonio di Padova, risale al cinquecento e non è accertato che sia la vecchia chiesa di San Cristoforo. All’inizio dell’ottocento, questa chiesa si trovava in uno stato “rovinoso” e nel consiglio comunale di Mondolfo, il 30 agosto 1818, si deliberò di dare inizio ai lavori di riedificazione che terminarono nel 1826.

Negli anni vennero fatti altri lavori di completamento come: il pavimento in mattonelle nel 1925; nel 1931, settimo centenario della morte di Sant’Antonio di Padova, venne posta la statua del santo nella nicchia centrale della facciata; la decorazione del tetto dell’abside, da parte di Michelangelo Bedini di Ostra, nel 1944; il restauro del vecchio organo nel 1956.

La chiesa di Castelvecchio può vantare pregi artistici; di buono stile toscano rinascimentale, conserva i tre altari della vecchia chiesa. Oltre all’altare principale, posto in prossimità dell’abside, quello di sinistra è dedicato alla Madonna della Misericordia ed il quadro, che raffigura la Vergine con il Bambino in grembo, è attribuito a Giambattista salvi detto il Sassoferrato.

In origine il quadro era custodito nel castello dei Barberini, poi la principessa Maria Barberini lo donò alla nuova chiesa ed il parroco del tempo ne promosse la devozione.

Una data storica, per la chiesa e per i castelvecchiesi è quella del 7 Maggio 1961 quando, a conclusione dei solenni festeggiamenti in onore della Madonna della Misericordia, venne incoronata la sacra immagine da S.E. Card. Giuseppe Ferretto.

L’altare di destra è dedicato a San Giuseppe, protettore del paese.

Nella parete di destra è possibile osservare un dipinto raffigurante la gloria nella passione di Cristo; nella parete di sinistra troviamo, invece, un dipinto raffigurante Sant’Antonio di arte "caravaggesca" del sec. XVII. Queste due tele sono oggetti d’arte inventariati presso la Sovraintendenza alla Galleria Nazionale di Urbino.

 

 

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