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Veduta dell’Abbazia di S. Emiliano in Congiuntoli

A sei chilometri da Sassoferrato, lungo l'antico diverticolo che porta a Scheggia nella congiunzione del torrente Perticano con il fiume Sentino, si erge la Badia di S. Emilano e Bartolomeo in Congiuntoli.
Questo antico cenobio è stato abbandonato dai monaci nel 1596, anno in cui i Cistercensi non vollero più dipendere dagli abbati accomandatari. La badia, anche se disabitata, possedette notevoli ricchezze fino al 1860, anno in cui il territorio umbro-marchigiano passò sotto il Regno d'Italia.
In origine era una piccola chiesa con un monastero distaccato entrambi fondati dai monaci benedettini. Fu frequentata da San Domenico Loricato tra gli anni 1030 e il 1050 vivendo in una cella isolata tra i boschi prima di trasferirsi nell'eremo di S. Vicino, dove morì nel 1060.
La badia oltre che avere varie ricchezze a Perticano, Casalvento, Leccia, S. Felice, possedeva i castelli di Liceto, Montelago ed un terzo, oggi scomparso, tutti e tre donati dai conti Atti di Sassoferrato nel 1274.
La Chiesa di S. Emiliano è a due navate, il presbiterio è sopra una predella e non ha la cripta. Il corpo della costruzione è in pietre bianche squadrate, ha dei pilastri ottagonali che sorreggono gli archi romanici corredati di capitelli semplici e lineari; alcune finestre di stile romanico si amalgamano perfettamente con quelle gotiche trilobate. Fino al 1907 si vedevano i bellissimi affreschi del 1300 attribuiti alla "scuola riminese" oggi depositati nella Pinacoteca di Fabriano.