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Via N
ormale |
Veduta del Chiostro di Arcevia oggi Museo archeologico |
Via Norm ale |
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Le origini di Arcevia risalgono all'epoca delle invasioni dei Galli
Senoni, fondatori di Senigallia. Ingrandita e fortificata da Pipino re dei Franchi,
Arcevia fu in seguito donata da Carlo Magno alla Chiesa. La sua posizione ne fece la
"chiave" nel medioevo di tre regioni: Marca, Umbria e Ducato dUrbino. Nel
XIII secolo erano circa una quarantina i castelli che sottostavano alle sue leggi. Nel
1816, Pio VIII confermò ad Arcevia il titolo di "città", conferitole
solennemente da Clemente IV nel 1266. Arcevia affianca ad una tradizione di roccaforte
inespugnabile, anche quella culturale e artistica. In ogni epoca ospitò filosofi e
umanisti, ma soprattutto nel Rinascimento fu teatro attivo delle opere di pittori e
letterati.
Il nucleo dArcevia conserva tuttora l'originaria impostazione medievale dalla quale
trae l'aspetto austero che ne giustifica l'antica denominazione di Rocca Contrada. La
Chiesa di San Medardo, ricostruita nel XVII secolo su disegno del pisano Michele
Buti, ospita al suo interno un coro ligneo incompiuto di Corrado Teutonico, oltre ad una
serie di opere di autori marchigiani.
La Chiesa di San Fancesco, col suo splendido portale in stile romanico annette un
chiostro del Quattrocento.