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Porta di Augusto (27 a.C.) |
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Dopo l'occupazione romana della regione, sorge nel punto dunione di vie consolari: l'Emilia, la Flaminia e la Popilia. Ariminum diventa importante e lo è per secoli, finché Ravenna diventa capitale dell'Impero d'occidente. Dopo un periodo di decadenza, ritorna ad essere protagonista della vita della regione, prima come Comune e poi come Capitale della Corte malatestiana. La caduta dei Malatesta e il passaggio allo Stato della Chiesa pongono fine alla breve estate riminese.
Tra le località balneari più conosciute e famose all'estero, alla foce del Marecchia, è un considerevole centro industriale e peschereccio. I suoi 14.670 metri di spiaggia sabbiosa (con stabilimenti, alberghi e pensioni, discoteche e cinema) ne fanno una megalopoli delle vacanze estive.
Poche ma insigni le testimonianze romane: il Ponte Romano a cinque arcate, funzionante, e l'Arco dAugusto, ricco di simboli e immagini. Scarsi i resti dellAnfiteatro, mentre nulla rimane del Foro, l'attuale Piazza Tre Martiri, dove si affacciano la Torre dell'Orologio e il Tempietto di S. Antonio. Piazza Cavour ospita edifici notevoli: Palazzo dell'Arengo (1200), col loggiato che conserva un Giudizio (1300), Palazzo del Podestà (1330) e Palazzo Comunale, più volte rifatto.Monumentale è il Tempio Malatestiano, del primo Rinascimento.
L'antica Chiesa di S. Francesco fu ristrutturata esternamente da Leon Battista Alberti, mentre l'interno, con sculture e dipinti, fu curato da Matteo de Pasti, Matteo Nuti e Agostino di Duccio. Interessanti: la Chiesa di San Giuliano, con un dipinto di Paolo Veronese; la Chiesa di S. Giovanni Battista e quella dei Servi (XIV sec.), ricca di dipinti, sculture e stucchi e di S. Agostino (XIII sec.).
Tra gli edifici civili: i resti del Castello di Sigismondo, progettato con la consulenza del Brunelleschi, la Fontana circolare, costruita da Giovanni da Carrara. Una curiosità: l'autoritratto del Vasari nella Tavola dell'Epifania, conservata nell'Abbazia di S. Fortunato. I quattro musei cittadini conservano altre opere d'arte. Sul colle di Covignano, la Madonna delle Grazie (1300), vicino al Museo delle Grazie, con una collezione di monete cinesi, pitture quattrocentesche, oggetti boliviani, indiani, vasi, argenterie, vetri di Murano e dipinti.